Chiesa della Gran Madre di Dio

Su questo tempio sono state formulate le interpretazioni più esoteriche della città ed infatti è proprio questo il luogo più avvolto nel mistero. La chiesa, progettata dall’architetto Ferdinando Monsignore, venne iniziata nel 1818 e conclusa nel 1831, per festeggiare il ritorno dei Savoia dopo l’invasione napoleonica e, secondo la tradizione, sorgerebbe in un punto dove si trovava un tempio antichissimo e misterioso.

Vista dall’interno la cupola viene interpretata come una coppa rovesciata, simbolo del santo Graal[1]. Sul piazzale di fronte al sagrato della chiesa con la sua ampia scalinata, troviamo rispettivamente due statue femminili piuttosto criptiche, una a destra e l’altra a sinistra: la statua di sinistra rappresenta la Carità e tiene sollevata nella mano sinistra una coppa (simbolo appunto del Santo Graal). Questa figura guarda verso una direzione non precisa che, secondo molti studiosi di esoterismo, dovrebbe indicare il punto in cui è nascosta la misteriosa coppa.

Statua della Carità vista in posizione frontale

Statua della Carità vista in posizione frontale

Statua della Carità vista dal retro

Statua della Carità vista dal retro

La statua di destra invece rappresenta la Fede e ha una particolarità piuttosto strana: sul suo lato destro, in una posizione apparentemente secondaria, si intravede (rovesciata) una tiara papale. Secondo molti questo è il segno di una profezia di Nostradamus che prevedrebbe il futuro decadimento del potere ecclesiastico della Chiesa apostolica romana. Inoltre nella mano destra la figura regge una croce di legno mentre alla sua sinistra vi è un angelo inginocchiato che porge alla donna le Tavole dei comandamenti dati a Mosè sul monte Sinai.

Statua della Fede vista in posizione frontale

Statua della Fede vista in posizione frontale

 

Particolare della statua della Fede

Particolare della statua della Fede

Sul frontone del tempio, poi, si trova una monumentale dicitura: “ORDO POPULUSQUE TAURINUS OB ADVENTUM REGIS” ossia, dal latino, “La città ed i cittadini di Torino per il ritorno del Re”. Fu il latinista Michele Provana del Sabbione a concepire questa scritta. Secondo Arnò, grande personaggio torinese esperto di esoterismo, la frase farebbe riferimento al supremo ordine del toro, Ordo Taurinus, riallacciandosi così da un lato all’antica discendenza celtica-druidica, ma dall’altro anche a quello egizio dei sacerdoti del dio-toro Api.

 

Particolare del frontone

Particolare del frontone

Un’ulteriore curiosità sulla posizione astronomica di questa chiesa: a mezzogiorno in punto del 21 dicembre di ogni anno (data del solstizio d’inverno)  il sole appare esattamente sulla sommità del timpano del tempio.

Per finire, la chiesa della Gran Madre fa parte di una triade sacra, segno della perfezione presente a Torino. Essa rappresenta il Santo Graal e, assieme alla Sacra Sindone ed al frammento della croce di Gesù, costituiscono i tre elementi che simboleggiano la Sacra Trinità.



[1] Il santo Graal è la coppa in cui si dice abbia bevuto Gesù durante l’Ultima Cena e nella quale successivamente Giuseppe d’Arimatea ne ha raccolto il sangue durante la crocifissione.

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