Il controllo mentale e le 4 tappe della manipolazione psicologica

A partire dagli anni ’70 del Novecento, a seguito del crescente numero di sette e soprattutto di persone coinvolte, si iniziarono ad effettuare molti studi che avevano come oggetto principale il controllo mentale. Addirittura nel 1998 viene divulgato un Rapporto del Ministero dell’interno che recita: «è un dato ormai acquisito, sulla scorta delle testimonianze prestate da molti fuoriusciti, ma anche di accertamenti condotti da organi di polizia giudiziaria, che taluni movimenti (le cosiddette “psicosette”), sia nella fase di proselitismo che in quella di indottrinamento degli adepti, ricorrano a sistemi scientificamente studiati per aggirare le difese psichiche delle persone irretite, inducendole ad un atteggiamento acritico e all’obbedienza cieca».

Qui di seguito sono riportate le quattro tappe della manipolazione psicologica adottate da alcune sette religiose:

  1. Il reclutamento grazie alle tecniche di avvicinamento (l’utilizzo, ad esempio, di questionari e di test sulla personalità facendo leva sulla curiosità individuale ed il desiderio di apprendere su se stessi qualcosa in più) e le tecniche di vendita (libri, corsi, conferenze alle quali invitare i futuri adepti, …)
  2. L’isolamento fisico, con diminuzione del senso di realtà e aumento delle occupazioni affidate agli adepti, nonché isolamento dalla vita affettiva grazie alla “love bomb” o “bomba di affettuosità” per rinsaldare il senso di appartenenza al gruppo, prestando i più anziani del gruppo a lunghe attività di ascolto quotidiano delle problematiche più profonde del nuovo adepto ed ubicandosi così come unica fonte affettiva. Altra forma di isolamento è poi quello finanziario (con lascito dei beni alla comunità), nonché la deresponsabilizzazione da ogni incombenza esistenziale.
  3. L’indottrinamento, curando una dieta con alto contenuto di zuccheri e a basso contenuto di proteine con la complessità della dottrina e di conseguenza l’acritica accettazione degli ordini imposti dal capo carismatico, rigetto in toto della società, ipnosi mirata, meccanismi di rinforzo costituiti da premi e punizioni, nonché messaggi subliminali.
  4. Il mantenimento, rappresentato dalla aproblematicità (per cui il singolo adepto non avrà da preoccuparsi di nulla della sua esistenza), esame psicologico (cioè la totale disponibilità dei membri più anziani della setta a soddisfare qualunque esigenza psicologica del giovane adepto, mediante continuativo appoggio psicologico), ricatto (quindi la messa in atto di sofisticati sensi di colpa e paure da incutere nel nuovo seguace), canti/nenie che contribuiscono a creare un clima suggestivo di maggiore ricettività psicologica evitando qualunque meccanismo di oppositività). A tutto ciò consegue un senso di superiorità che potrebbe in realtà presentarsi soltanto come effimero e fittizio

 

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Una risposta a Il controllo mentale e le 4 tappe della manipolazione psicologica

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