Piazza Castello

Iniziamo la nostra analisi partendo da questa famosissima piazza, considerata dai più come il cuore bianco della città, centro della magia bianca. Qui sono concentrati gli edifici ed i particolari più interessanti per le interpretazioni esoteriche di Torino. In essa troviamo il castello medievale costruito sulla romana porta Fibellona e trasformato in palazzo nel 1600 da Maria Cristina di Francia (la “Madama reale”), e il Palazzo reale, sede dei Savoia.

Di fronte al Palazzo reale troviamo un’enorme cancellata che ne delimita il perimetro e, su di essa, troviamo le due statue che raffigurano i dioscuri Castore e Polluce[1]. Nel punto di passaggio tra le due statue sembra esservi una forza particolare collegata al concetto degli opposti: la luce e le tenebre, la vita e la morte. Inoltre molti ritengono che questo punto emani una forte energia positiva dal momento che è il luogo esatto in cui vi si collocava la Sacra Sindone quando veniva esposta al pubblico. Per questo motivo si pensa che essa l’abbia “intriso” di energia benevola ed è il motivo per cui molti oggi considerano questo punto una specie di portafortuna.

In piazza Castello si pensa vi sia un altro centro importante non visibile agli occhi poiché sotterraneo: si tratta delle “grotte alchemiche”, l’area arcaica a cui si attribuisce il primo altare druidico di Torino. Gli alchimisti sono convinti che sotto la città ci siano ben tre grotte accessibili da sei punti diversi: tre di questi non condurrebbero da nessuna parte, mentre gli altri tre ingressi dovrebbero condurre alle rispettive grotte. Essi sostengono inoltre che siano luoghi di massima concentrazione di energia dove i pensieri dell’inconscio possono materializzarsi.

La Piazzetta reale contiene quindi molti importanti simboli dell’interpretazione magica della città. La grande energia che aleggerebbe su piazza Castello sarebbe la somma delle forze dei quattro elementi inseriti nella sua area: il duomo che conserva la Sindone (che rappresenta il fuoco), lo spazio tra i dioscuri Castore e Polluce (l’elemento aria), le grotte alchemiche (la terra) e la fontana dei Giardini reali (l’acqua).

Foto della statua di Castore

Foto della statua di Castore

Foto della statua di Polluce

Foto della statua di Polluce

 


[1] Castore e Polluce sono due personaggi della mitologia greca e romana, figli gemelli di Zeus e Leda, conosciuti soprattutto come i Dioscuri. La leggenda narra che solo Polluce tra i due era immortale. I gemelli erano sempre insieme nel superare difficoltà, imprevisti e  avventure ma un giorno Castore venne ferito a morte e Polluce, disperato, chiese al padre Zeus di farlo morire insieme a lui. Il padre di tutti gli dei dell’Olimpo decise allora di trasformarli nella costellazione dei gemelli, per farli rimanere immortali in eterno.

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2 risposte a Piazza Castello

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