Se in piazza Statuto si trova la Porta degli Inferi, in piazza Solferino troviamo la Porta dell’Infinito. In questo luogo è situato infatti un monumento, la Fontana Angelica, ricco di riferimenti massonici e alchimisti. Commissionata dal ministro Pietro Bajnotti a ricordo dei suoi genitori, la fontana è composta da quattro statue, due figure di donne e due di uomini, rappresentanti le stagioni. Le prime simboleggiano la Primavera e l’Estate, mentre gli uomini sono rispettivamente l’Autunno e l’Inverno. Ma c’è di più. Le due statue maschili rappresentano idealmente i giganti Boaz e Jaquin, i sostenitori delle colonne d’Ercole, il luogo dopo il quale gli antichi pensavano iniziasse l’infinito. Boaz inoltre rappresenterebbe il primo grado dell’iniziazione che il neofita deve compiere nel lungo cammino per i 33 scalini delle logge massoniche, mentre Jaquin rappresenterebbe la perfezione e la conoscenza. Questa conoscenza (sempre ricorrente nella simbologia esoterica) è rappresentata dall’acqua che esce dalle otri che le due statue hanno in mano.
Le statue rappresentanti l’autunno e l’nverno
Ma la fontana ha ancora altri simboli. Se ci si sposta sul retro infatti, si possono vedere le statue di due bambini, uno dei quali porge all’altro un pesce, simbolo del Cristianesimo mentre l’altro bambino, che rappresenta il sole e quindi Gesù, ha alla sua destra la testa di un ariete che, così come il caprone, è uno dei simboli del diavolo.
Infine, quasi per proteggere i segreti che la fontana custodisce, tra le bocche che buttano fuori l’acqua troviamo la testa di Medusa, la figura mitologica custode dei segreti del labirinto, che con lo sguardo riusciva a pietrificare le persone.
Particolare del retro della fontana