Museo storico della DDR

Negli immediati dintorni di Dresda, e per la precisione a Radebeul, sorge una delle più importanti raccolte di oggetti e documenti storici risalenti alla Sassonia del periodo della DDR, la Repubblica Democratica Tedesca che ha imposto il proprio regime fino al 1989 su quattro Länder dell’attuale Germania riunificata.

In questo affascinante museo multi piano è possibile ripercorrere l’esistenza quotidiana dei cittadini di Dresda e non solo attraverso una dettagliata esposizione degli oggetti di cui facevano uso sotto l’attento sguardo della STASI (il Ministero per la Sicurezza istituito dai russi appositamente per la Germania Est). Potrete quindi trovare non solo numerosi esemplari della celeberrima Trabant, l’auto simbolo dell’industria socialista tedesca, ma anche la riproduzione di un piccolo negozio di alimentari, di un’abitazione dell’epoca in tutte le sue stanze, dell’ufficio postale, del luogo di lavoro di un parrucchiere, e di tutti quegli oggetti che entrano in gioco nella vita delle persone, come giornali, libri, macchine fotografiche, poster cinematografici e quant’altro.

Il viaggio attraverso i decenni della dominazione sovietica vengono accompagnati da numerose tavole cronologiche ricche di foto storiche, per raccontare con dovizia di particolari tutti i principali eventi che hanno scandito l’evoluzione di questa parte di territorio tedesco, con poche luci e molte ombre.

Dresda, una città tutta da scoprire

Horst Ziethen, Christine Gräfin von Brühl , Sachsen im Farbbild

Appena arrivati a Dresda io e il mio fidanzato abbiamo subito approfittato della nostra amica Federica, che per hobby fa la guida turistica a Dresda e dintorni, per conoscere un po’ meglio la nostra nuova città. La cosa che più mi ha colpito è stato il suo definire Dresda “la pausa bagno” dei vari autobus turistici. Pare che molti turisti si fermino a Dresda per una breve tappa, prima di ripartire verso la meta prevista o di rientrare a casa e spesso sono tutti molto dispiaciuti di non avere più tempo per visitare la città. Da qui l’idea di creare il mio blog per farvi conoscere un po’ meglio Dresda, sperando che anche a voi, come a me, venga voglia di dedicare un bella vacanza a questa città incantevole.

Ma iniziamo a scoprirla…partiamo dalla stazione centrale e percorriamo Prager Straße, la via dello shopping per eccellenza e dirigiamoci piano piano verso l’Elba. Camminando, in varie zone della città, troverete ancora dei punti da ricostruire, distrutti dai bombardamenti del 1945, anche direttamente accanto ai  centri commercialiGiunti in punta a Prager Straße, attraversiamo il Dr.-Kühlz-Ring e in pochi passi arriviamo nella piazza di Altmarkt, che a dicembre ospita i mercatiniA questo punto potete scegliere se dirigervi a destra verso la Kreuzkirche o se attraversare la Wilsdrufferstraße per arrivare nella piazza di Neumarkt, all’ombra della Frauenkirche, la chiesa protestante recentemente ricostruita dopo che per decenni le macerie di quella precedente sono state lasciate dall’amministrazione russa volutamente in bella mostra fin dalla Seconda Guerra Mondiale. Dirigetevi alla vostra sinistra ed ammirate il Fürstenzug, il più grande mosaico all’aperto del mondo raffigurante l’intera dinastia principesca dei Wettin, fino ad arrivare nel piccolo spiazzo che si trova fra il castello e la chiesa cattolica (Hofkirche). Ancora pochi metri e vi ritroverete davanti la Semperoper, lo stupendo teatro di Dresda, ricostruito per ben due volte dopo il primo crollo. Adiacente alla Semperoper si trova lo Zwinger, sicuramente il più ardito esperimento architettonico dell’intera città: fatto costruire da Augusto il Forte, è oggi sede di importantissime raccolte museali. Salendo sulla Brühlsche Terrasse – soprannominata la “terrazza d’Europa” – potrete godere della vista del fiume Elba, degli antichi edifici sulla sponda della città nuova (come un ex palazzo ministeriale ed il Japanisches Palais) e, più in lontananza, dello Yenidze, l’ex fabbrica di sigarette a forma di moschea, oggi ristorante e sede di rappresentazioni teatrali e musicali. Al termine della terrazza si trovano l’Albertinum (museo d’arte) e il museo Festung Dresden, che vi permetterà di addentarvi nei sotterranei delle antiche fortificazioni. Completando il vostro giro circolare, in pochi secondi raggiungerete il retro della Frauenkirche e, una volta di nuovo in Neumarkt, potrete visitare il Museo del Traffico, un’amplissima collezione di mezzi di trasporto d’epoca, pubblici e privati dalle automobili ai tram, dalle biciclette alle mongolfiere. 

Non molto distanti dal centro meritano poi una visita l’Hygiene Museum interamente dedicato alle caratteristiche del corpo umano – le Dresdner Bergbahnen, per godere di una vista d’insieme, dall’alto, dell’intera città e del bacino dell’Elba, e, perché no, il Grosser Garten ed il confinante zoo cittadino, per una mezza giornata all’insegna dello svago.

Diversi sono i  modi che avete a disposizioni per godervi la Dresda e molte sono le città nei dintorni più o meno immediati assolutamente da scoprire, ma di tutto questo ve ne parlerò più avanti.

La storia di Dresda

Era praticamente febbraio quando in tutta Dresda si iniziava a parlare della Menschenkette prevista per il 13 febbraio. Menschenkette significa letteralmente catena umana, ma né io né il mio fidanzato sapevamo che cosa significasse veramente. Abbiamo quindi iniziato a informarci e abbiamo scoperto che ogni 13 febbraio a Dresda viene fatta una vera catena umana, tutta la città si riunisce con un segno, che quest’anno era una rosa bianca, si dà la mano e in silenzio si ricorda quella terribile giornata, il 13 febbraio 1945. 

La Seconda Guerra Mondiale la conosciamo tutti, ma non tutti sanno che il 13 febbraio 1945 Dresda è stata quasi rasa al suolo e che molti civili sono morti. 

Per dirlo con le parole di Frederick Taylor, giornalista e storico inglese insegnante di Oxford:

«Sono quasi le dieci di sera quando a Dresda suonano le sirene antiaeree. Non è la prima volta, ma finora si è sempre trattato di falsi allarmi e i più sono convinti che “la Firenze sull’Elba” verrà risparmiata. Con i suoi splendidi edifici, testimoni di un illustre passato, le sue fabbriche di strumenti ottici e le sue splendide porcellane prodotte nella vicinissima Meissen, Dresda sembra un’oasi lontana dalle preoccupazioni della guerra. Nei cittadini e nelle autorità è radicato un profondo ottimismo, motivo per cui la città non viene dotata di particolari misure antiaeree e non si provvede alla costruzione di rifugi sicuri, il che avrà drammatiche conseguenze. Quello di Dresda è universalmente noto come il più intenso bombardamento scatenato sui cieli della Germania da parte della RAF e dell’aviazione americana: entro mezzogiorno del 14 febbraio (per ironia della sorte mercoledì delle Ceneri) la città è rasa al suolo, il centro storico completamente distrutto dalla tempesta di fuoco, e il numero delle vittime viene stimano intorno alle centinaia di migliaia.»

Per chi fosse interessato ad approfondire questo tema, consiglio vivamente questi due libri:

Frederick Taylor, Dresda 13 febbraio 1945: tempesta di fuoco su una città tedesca (titolo originale: Dresden), Milano 2005, Mondadori Editore

Uwe Schieferdecker, Dresden – Der dreifache Blick, Herkules Verschlag 

Schön, dass Sie jetzt in Dresden zu Hause sind!

Il 24/03/2011 ho ricevuto la notizia di aver vinto una borsa di studio di 10 mesi per la Germania, precisamente per la città di Dresda. Gioia, eccitazione, paura e agitazione… A fine settembre 2011 la partenza tanto attesa e tanto temuta… Appena arrivata ho dovuto subito prendere domicilio e proprio quel giorno ho avuto un piccolo assaggio di quello che mi avrebbe atteso nei mesi successivi: una borsa gialla con una scritta bianca “Schön, dass Sie jetzt in Dresden zu Hause sind!“, ossia “Bello che Lei adesso viva a Dresda”, piena di regali di benvenuto! E così, il 20/09/2011 ha avuto inizio la mia avventura come Dresdnerin…